
Cosa significa
Perché è importante
Quando tollerare è sano e quando no
La tolleranza allo stress negativo o Distress Tolerance è la capacità di tollerare stati emozionali negativi.
Parliamo sia di situazioni presenti e reali, ad esempio una discussione o un litigio con una persona cara, che ricordi di situazioni negative vissute nel passato o addirittura previsioni di situazioni stressanti future (ad esempio l’ipotetica rottura di una relazione o una prova da affrontare).
Nel lavoro con i miei clienti mi rendo conto di quando l’incapacità di tollerare uno stato d’animo negativo sia alla base di un gran numero di problemi psicologici anche gravi.
Non riusciamo a tollerare la sofferenza data dalla fine di una relazione.
Non riusciamo a tollerare lo stress dell’attesa di una prova difficile.
Non riusciamo a tollerare la frustrazione data da un litigio o una discussione.
Non riusciamo a tollerare l’ansia data dal disappunto di un’altra persona.
Non riusciamo a tollerare le difficoltà del lavoro o del suo ambiente.
Potrei proseguire l’elenco ancora molto.
E’ importante distinguere tra sano istinto di autoprotezione e incapacità di tollerare stati d’animo negativi che sono nella natura della nostra vita.
Una bella frase di Leon Brown recita così “Sii coraggioso, perché non vedrai la luce in fondo al tunnel fino a che non attraverserai l’oscurità”.
Ripeto che è sano evitare situazioni negative per noi, ma dobbiamo anche essere realisti e capire che una certa quota di sofferenza o rabbia è inevitabile nella nostra vita.
Anzi per la verità
è in queste situazioni che noi impariamo delle lezioni di vita utili,
capiamo quali persone e situazioni vanno bene per noi e quali no,
tracciamo i confini di cosa vogliamo nella nostra vita
e scopriamo risorse che non sospettavamo di avere.
Se fuggiamo sempre dalle situazioni difficili non capiremo mai come affrontarle e non sapremo mai di essere in grado di farlo.
Non troveremo nuove soluzioni ai nostri problemi.
In più la paura della sofferenza ci porterà ad una serie di soluzioni ancor più dannose:
la ricerca recente ha messo in correlazione la bassa tolleranza alle emozioni negative con problematiche psicologiche come disturbi d’ansia o depressione maggiore.
Abbuffate di cibo, atti di autolesionismo, abuso di sostanze o altre dipendenze sono metodi utilizzati per distrarre la mente da emozioni negative o da situazioni che si vuole evitare di affrontare.
Mi è capitato spesso anche di vedere persone che evitano di porre fine a relazioni dolorose per la paura di quanto potrebbero soffrire la solitudine. Il dolore di una relazione interrotta prima o poi finisce e si riprende la propria vita, ma per evitarlo queste persone continuano a vivere la sofferenza infinita di una relazione sbagliata.
Ultimamente ho visto un certo numero di preadolescenti che rischiava la bocciatura per troppe assenze, fatte per evitare lo stress dell’impegno scolastico.
Non c’è fiducia nella propria capacità di sopravvivere alla sofferenza.
Fuggire dalla sofferenza significa non affrontare mai il problema e non risolverlo. Questo fa si che tale problema sia perennemente presente nella nostra vita. A quel punto è naturale che siamo depressi o ansiosi.
Ovviamente certe cose è difficile farle da soli e per questo si chiede aiuto.
Come in tutte le cose la verità sta nel mezzo.
Quando lavoro insegno alle persone che seguo a diventare consapevoli di sé, ascoltarsi per capire se una situazione è buona per loro o no e capire cosa vogliono fare. Insegno loro a trovare dentro di sé la forza per rendere la loro vita felice, perché non sembra, ma ci vuole impegno.
Allora per capire quando tollerare una certa dose di sofferenza è sano e quando non lo è dobbiamo rispondere ad una domanda: perché lo faccio?
Se tollerare questa sofferenza mi porta avanti nel mio percorso, mi consente di raggiungere o avvicinarmi alla mia felicità e risponde ai miei bisogni di crescita, sviluppo e serenità allora è sano.
Al contrario se sto tollerando questa sofferenza nella mia vita per fuggire allo stress di affrontarla, per non scontentare le aspettative degli altri, per paura delle conseguenze e questo mi allontana dalla mia serenità, allora questo non è sano.
Parleremo di questo argomento la prossima settimana

2 Comments
marialuisamaccio@alice.it
Ciao,sono interessata a questo argomento; se è previsto un corso tienimi presente.Grazie, a presto.Cordiali saluti.Marialuisa
elisabettagasperini
Buongiorno Marialuisa, sono felice che l’argomento ti interessi. Sto lavorando al calendario dei prossimi appuntamenti e ti terrò informata senz’altro. Nel frattempo se hai qualche domanda o desideri qualche chiarimento chiedimi pure, sarò felice di risponderti.
Elisabetta
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